Quante tipologie di rilegatura esistono? Moltissime in realtà e molto dipende anche dal prodotto finale che dobbiamo ottenere, che sia una rivista, un libro o una brochure. Proviamo a spiegare le principali tipologie in modo chiaro e semplice.
Cos’è la rilegatura
La rilegatura è una delle fasi finali del processo di realizzazione di un prodotto stampato, che sia esso una rivista, un libro, un catalogo, una brochure, ecc.
Essa rappresenta la tecnica utilizzata per tenere unite insieme le pagine. Ne esistono di moltissime tipologie diverse che si differenziano non solo per come apparirà il prodotto finito dal punto di vista estetico, ma anche per i costi, i tempi di produzione e le caratteristiche tecniche.
Di seguito riportiamo le diverse tipologie e le loro caratteristiche principali.
Rilegatura a spirale
Si tratta di una delle tipologie più utilizzata per una vasta gamma di prodotti differenti. I fogli, raccolti insieme in sequenza logica, vengono forati in modo da poter essere assicurati a una spirale.
La spirale utilizzata può essere di plastica o di metallo ed è adatta per prodotti con un numero di pagine molto differente.
Nell’impaginazione bisogna tenere presente che un lato del foglio sarà forato e quindi avremo bisogno di uno spazio laterale.
A filo refe
Anche questo secondo metodo è tra i più utilizzati. Esso consiste nella piega dei fogli stampati in segnature. Le segnature sono composte ciascuna da un certo numero di pagine, che possono essere quartini, sedicesimi o trentaduesimi.
Ogni segnatura viene tenuta unita da un filo di cotone cucito. Successivamente viene applicata la copertina.
Rilegatura a punto metallico
Un’altra tra le tipologie di rilegature più utilizzate è quella a punto metallico. Essa è anche la più semplice, economica e semplice da eseguire.
Consiste semplicemente in una puntina metallica utilizzata per tenere unite le pagine. Questo metodo viene utilizzato per prodotti con un numero molto limitato di pagine (massimo 80).
Brossura fresata
In questa tipologia di rilegatura le pagine vengono raccolte, piegate e fresate sul dorso, in modo da renderlo più poroso. Successivamente, sul dorso viene applicata la colla, sulla quale, poi, poggia la copertina.
Questa tecnica viene utilizzata nei prodotti con un numero di pagine non eccessivo, con una grammatura massima di 150 grammi.
Rilegatura giapponese
Questa tecnica che arriva da oriente consiste nel piegare le pagine in quartine rovesciate. In questo modo il lato opposto al dorso ha uno spessore doppio, che lascia intravedere l’interno.
Non è una tecnica molto diffusa.
Olandese
Questa tipologia di rilegatura è molto utilizzata in diversi prodotti di cancelleria, dai diari ai quaderni, fino ai libri.
Il processo è molto simile a quello a filo di refe, ma ad essa vengono aggiunti i risguardi, ovvero due quartini posti all’inizio e alla fine del libro. Su di essi viene poi applicata la copertina.
La rilegatura della copertina, inoltre, è morbida e con un dorso tondo.
Rilegatura bodoniana
Anche questa tipologia di rilegatura consiste in pagine cucite tra di loro, esattamente come il filo di refe e l’olandese. La differenza, però, sta nella copertina e nel dorso a vista.
Sulla parte frontale e sul retro vengono applicati due quadranti rivestiti. È una tecnica utilizzata per i prodotti più di pregio ed eleganti.
Cartonata
Si tratta di una tecnica molto utilizzata per i libri. Essa si differenzia dalle precedenti per la presenza di una copertina rigida, cartonata, appunto.
Il cartone è spesso e può essere sia tondo che quadrato.
Rilegatura ad anelli
Infine, in alcuni casi vengono utilizzati quelli che comunemente conosciamo come raccoglitori. Essi sono composti da una parte esterna con un cartone rivestito e un meccanismo a scatto, composto da due o quattro anelli.
Al suo interno vengono posti i fogli, forati e inseriti negli anelli.