Oggi parliamo di vintage. Parliamo del vintage design che va oltre al mondo della moda e del fashion. Scopriamo insieme le qualità degli oggetti datati, definiti molto spesso d’antiquariato o di seconda mano, che regalano però sorprese e rendono gli ambienti unici ed inimitabili.
Cos’è il Vintage?
Partiamo dalla definizione di base: si tratta di un attributo che definisce le qualità ed il valore di un’oggetto indossato o prodotto almeno vent’anni prima del momento attuale. Per questo, tale attributo può essere riferito a secoli passati senza necessariamente essere circoscritto al ventesimo secolo.
Se parlassimo d’auto diremmo che si tratta di oggetti d’epoca, che hanno una storia e sono fuori produzione. Cose particolari, riprodotte in serie e poi perdute, di cui rimangono solo pochi pezzi che pertanto acquistano un valore inestimabile.
Il vintage design
Concentrandoci esclusivamente sul vintage design, possiamo dire che sta tornado ad essere una tendenza d’arredamento molto utilizzata. L’idea è quella di creare ambienti unici, che rispecchiano non solo il proprio gusto personale, ma che sono anche ambienti ecosostenibili, la cui parola d’ordine è riutilizzo.
Prima, quando si decideva di usare i mobili della nonna per arredare casa si parla di antiquariato. Il vintage design è molto di più. Si tratta di una rivisitazione di oggetti d’epoca, che vengono a loro volta ricollocati negli spazi in maniera differente rispetto al loro reale utilizzo originario.
Questione di creatività
Sul web si trovano tantissimi siti di e-commerce in cui poter acquistare abiti e/o oggetti vintage. In molti ora scelgono di comprare questa tipologia di prodotto per aiutare l’ambiente, combattere il fast fashion e le catene d’arredamento come IKEA, ma sopratutto per assecondare il proprio spirito creativo.
Si tratta di scegliere ciò che ci piace, pagarlo molto meno di quanto ci costerebbe un oggetto nuovo prodotto in serie e mettere il proprio tocco aggiungendo, togliendo, modificando l’oggetto stesso con poche accortezze.
Nel caso del fashion si vedono sempre più spesso influencer e youtuber che mostrano ai propri followers come realizzare una gonna da una camicia, o ancora come realizzare un room makeover senza comprare nulla se non della vernice per dare nuova vita agli oggetti già esistenti in casa.
Il passato fa stile
Le forme vintage, ispirate al passato, sono diventate sinonimo di stile. Non si tratta di copiare le forme delle icone del passato, ma di riprenderene la portata rivoluzionaria.
E’ vero che i remake non piacciono a nessuno. Se parlassimo di cinema, vi direi che la rielaborazione del passato è da escludere. Parlando però di oggetti, sopratutto nell’ottica del riciclo creativo, penso che il design si stia modificando riprendendo le forme del passato.
Tutto cambia, ma alla fine è la nostra storia che ci rende quelli che siamo e questo vale per ogni cosa.
Perché vintage non è antiquariato
Con il termine antiquariato si intende un mobile, un oggetto o un arredo che ha almeno cento anni ed è solitamente un pezzo pregiato, raro e da collezione. Il vintage invece indica in genere la qualità di un oggetto, come si è mantenuto nel tempo e sopratutto come può essere riutilizzato.
Nel caso di un’oggetto d’epoca o di antiquariato, molto spesso l’usura la fa da padrone e non si possono apportare modifiche perché si rischierebbe di perdere il valore dell’oggetto stesso.
Alla base del vintage invece c’è proprio la rivisitazione al di là dello stato dell’oggetto nel momento in cui lo si compra.
L’antiquariato, il vintage, come del resto anche il modernariato e il design stesso (altre categorie di cui non abbiamo parlato ma che definiscono il mondo dell’arredamento) sono categorie di collezionismo. La differenza sta nelle epoche trattate, nella qualità di un oggetto e nel suo valore.